Il Bivacco Bafile sul Gran Sasso

Il Bivacco Bafile sul Gran Sasso

Giugno 14, 2019 0 Di Rocky C.
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Ascesa al bivacco Bafile

Arroccato su un piccolo terrazzamento sul versante orientale della vetta centrale del Gran Sasso, a 2669m di quota brilla il rosso bivacco Andrea Bafile. Su uno spiazzo di circa 50 mq in un luogo impervio, circondato da strapiombi, affacciato alla valle dell’inferno, l’11 settembre 1966 è stato inaugurato questo piccolo (9posti letto) bivacco intitolato al militare aquilano Andrea Bafile.

Descrizione della salita

Il luogo di partenza è l’ampio parcheggio antistante all’osservatorio di Campo Imperatore in provincia dell’Aquila in Abruzzo quota 2130m. Si percorre il sentiero 101 appena dopo l’osservatorio di taglia sulla destra fino alla sella di monte Aquila a circa 2335m, successivamente si prosegue sul sentiero 104.Si lascia la via normale sulla sinistra e si prosegue dritto seguendo le indicazioni per la direttissima e il bivacco. Superato il cosiddetto Sassose a circa 2562m di quota si incontra il bivio per il bivacco Bafile. Qui consiglio di indossare l’imbrago e preparare il kit da ferrata. Si devia verso destra e dopo pochi metri inizia il tratto attrezzato.

La ferrata non presenta notevoli difficoltà tecniche, salvo nella prima parte dove c’è la presenza di una piccola scala (9gradini) facilmente superabile prestando attenzione per l’esposizione su di un importante strapiombo. Superati i tratti attrezzati si prosegue entrando in un ampio ghiaione fino a raggiungere l’ultimo tratto di salita con dei tratti attrezzati e su facili roccette prima del bivacco. Il ritorno si fa per la stessa via dell’andata.

DATI TECNICI

Difficoltà: EEA – Dislivello: 570m – Durata circa 7 ore. Equipaggiamento raccomandato: casco, imbrago, kit da ferrata, abbigliamento tecnico, moschettoni e cordino.

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Andrea Bafile (nato il 07/10/1878 deceduto il 12/03/1918)

Tenente di vascello, medaglia d’oro al valore militare, è un simbolo del popolo abruzzese che non si arrende mai e con un cuore immenso. Un esempio aquilano di abnegazione e sacrificio. Un sacrificio nel quale nella notte del 11 e 12 marzo 1918 dopo aver compiuto con successo un’operazione sul Piave, egli tornò indietro per salvare un suo militare trovando la morte. Le suo spoglie riposano dal 1923 nel sacrario tra le rocce della Majella a Bocca di Valle, località nel comune di Guardiagrele in provincia di Chieti.

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